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Biathlon - Coppa del mondo maschile: le news

Intervista a Markus Windisch

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Aceleghin1 - 17/02/09, 22:58

In occasione della bellissima gara odierna ai mondiali di Pyeong Chang del nostro amico e connazionale Markus Windisch (se non avesse commesso i due errori all'ultimo poligono l'Italia avrebbe avuto un Campione del Mondo), riporto l'intervista che mi ha concesso poco prima dell'inizio della stagione.

Red: Tu sei molto giovane e hai ancora tutta la carriera davanti a te: quali sono gli obiettivi della tua carriera?
Markus: I miei obiettivi sono i sogni che ha ogni bambino quando inizia a praticare uno sport: vincere un'Olimpiade (o almeno partecipare), diventare Campione del Mondo e diventare uno dei più famosi atleti del mondo del biathlon. Scrivere la storia ed essere conosciuto in tutto il mondo. Ma sinceramente gli obiettivi sono cambiati un po' con gli anni: adesso vivo più per il momento. Mi piacerebbe riuscire a fare una gara bella, perfetta. Di quelle in cui riesci a dare il massimo e a sparare perfettamente 10 o 20 volte nel centro. Una gara dove ti stanchi totalmente e sei comunque contento. O di godermi la situazione di colpire tutto, di essere uno dei più veloci tiratori del mondo. Poi quello che viene, viene...

Red: Il biathlon è l'unione di due discipline molto diverse: sci di fondo e carabina. Spesso quando ci si impegna per migliorare in una delle due componenti si peggiora nell'altra. Tu quanto tempo dedichi negli allenamenti al fondo e quanto al tiro? Dove pensi di poter migliorare?
Markus: Quello che tutti sbagliano è che nel biathlon non si può allenare nè solo il fondo nè solo il tiro. Il biathleta deve allenare tutto insieme, solo così l'allenamento rende. Ovviamente si fanno delle ore anche solo di fondo, bici, corsa o camminata. E anche delle ore di tiro da fermo, curando la posizione, sparando con il laser o solo facendo delle sequenze per migliorare i movimenti. Però è più importante allenare tutto contemporaneamente. Quindi l`errore più grave sarebbe allenare per esempio solo il fondo per uno che spara già bene, o solo il tiro per uno che scia già bene.

Red: Come pensi che si comporterà la squadra italiana in questa stagione?
Markus: Purtroppo finora non abbiamo nessun confronto con altre nazioni [NdG: l'intervista è stata concessa il 1° dicembre]. Quindi non sappiamo su quale livello ci troviamo. Ma penso che tutta la squadra quest anno abbia fatto un grande passo in avanti. Bisogna vedere quale passo hanno fatto anche le altre nazioni. Comunque siamo sulla strada giusta per Vancouver e penso che se ci lasciano lavorare così, magari con qualche soldo in più, in futuro potremo andare bene.

Red: Quale è la tappa di Coppa che preferisci (a parte naturalmente Antholz-Anterselva)?
Markus: La tappe di coppa più belle sono siccuramente quelle di Oberhof e Ruhpolding. Già solo per il fatto degli spettatori e dell`atmosfera che c`è. Ma anche la prima tappa è sempre bella, perchè è come ritrovarsi di nuovo a scuola, dopo le vacanze estive. E anche l`ultima è bella. Perchè ormai a fine stagione tutti gli atleti del circuito sono diventati membri di una grande famiglia. E tutti si salutano e si parlano. Non c`è più la concorrenza della prima tappa.

Red: Quali sono i tuoi hobbies al di fuori dello sport?
Markus: Di hobbies ne ho tanti. Fuori dagli allenamenti mi piace leggere libri, ascoltare musica e guardare film. Cerco di rilassarmi e di divertirmi. Quindi faccio di tutto. Ma mi piacerebbe anche studiare qualcosa (tipo scienze motorie) ma purtroppo non ho ancora trovato un'Università che mi permetta di studiare, perchè purtroppo sono sempre in giro e non riesco a seguire tutte le lezioni.

Ringraziamo Markus per l'intervista e ci congratuliamo con lui per gli ottimi risultati conseguiti in questa prima metà di stagione: è stata sicuramente la rivelazione della squadra italiana e speriamo che quasto sia solo l'inizio!

 

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