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Basket - NBA: le news

Le squadre (pt.1) - Sulle orme dei pionieri

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cianfa88 - 20/10/09, 13:30

In attesa dei botti previsti per l’estate 2010, quando moltissimi big saranno free agent, il mercato di quest’anno è stato apparentemente al ribasso. Apparentemente, perché in realtà ci sono stati scambi decisamente interessanti e di non facile lettura.
Iniziamo la nostra mirabolante rassegna dalla Western Conference, quella che da molti anni è la più competitiva a livello medio, e dove il 50% di vittorie difficilmente potrà bastare per l’ingresso ai playoffs, come ben si ricorda Phoenix l’anno scorso esclusa con un record di 46-36. Anche le squadre che l’anno scorso hanno fatto una magra figura si sono infatti abbastanza rinforzate e la lotta sarà dura.

- Le magnifiche otto -
1. L’arrivo di Bilups ai Denver Nuggets lo scorso inverno in cambio del bollito Iverson ha rivoluzionato la squadra, proiettandola a un livello di eccellenza, culminato con la finale di conference. Pochi scambi, ma la perdita preziosa del tuttofare Linas Kleiza tornato nel Vecchio Continente. Carmelo Anthony sembra esploso definitivamente con Bilups e Kenyon Martin assicura stabilità e difesa: se questo trio è in giornata, sarà quasi impossibile batterli. Birdman Andersen è l’idolo dei tifosi, ma decisivo per le sorti della squadra sarà il sesto uomo J.R Smith, capace di spaccare in due la partita con un grande talento offensivo.
2. Metto i Los Angeles Lakers al secondo posto solo a causa della grande incognita che rappresenta l’arrivo di Ron Artest al posto del solido Trevor Ariza, veramente preziosissimo per la conquista dell’anello la passata stagione. Come sarà la convivenza tra due primedonne come Artest e Bryant? Intorno a questa domanda ruota la stagione dei gialloviola di coach Jackson: per il resto, confermato Odom, Gasol garantisce la dimensione interna, mentre Derek Fisher, eroe per l’ennesima volta degli scorsi playoffs, avrà il ruolo di play titolare.
3. Gli anni passano, ma i San Antonio Spurs sono sempre lì. Dopo una stagione culminata con una prematura uscita ai playoff, siamo certi che Tony Parker, Tim Duncan e Manuel Ginobili si vogliano riscattare per quella che potrebbe essere una delle loro ultime possibilità di successo. In panchina coach Popovich è una garanzia. Anche se il resto del roster è di dubbia qualità, se il trio di fuoriclasse è in buona salute arriveranno in fondo.
4.Le molti voci di mercato posso aver creato dei problemi agli Utah Jazz, che ancora non riesce a fare il salto di qualità, nonostante la squadra sia decisamene forte. Il quintetto è di primo livello e i giocatori si conoscono ormai a memoria: Williams, Boozer, Okur, Millsap offrono garanzie di una buona stagione, ma l’ago della bilancia sarà Kirilenko, ancora funestato dai guai fisici. Dovrebbe arrivare però il secondo turno di playoffs.
5. Dopo anni difficili, finalmente l’anno scorso per i Portland Trail Blazers è arrivata la postseason, pur se chiusa al primo turno contro Houston. Arrivato il bravo play Andre Miller, la squadra si conferma molto valida, con la stella Brandon Roy e i lunghi LaMarcus Aldrige e Greg Oden, pivottone vecchio stile che non può che migliorare dopo due stagioni difficili. Dalla panchina l’ottimo spagnolo Rudy Fernandez. Nessun problema per i playoffs, ma a quel punto sarà dura farsi strada, vuoi per l’inesperienza vuoi per un roster non profondissimo.
6. Dopo l’ottima stagione di due anni fa, l’anno scorso è stato un anno veramente deludente per i New Orleans Hornets. La crescita di West si è arrestata, Chris Paul ha forse reso sotto le aspettative e Stojakovic inizia a sentire il peso degli anni. A dar loro manforte, ecco il centro Okafor da Charlotte: la panchina non sembra fornire valide alternative a parte il tuttofare Posey, ma credo che i playoff non siano in pericolo.
7. Colpo grosso in casa Memphis Grizzlies: ecco Allen Iverson, scaricato da tutte le grandi squadre, in cerca di una chiusura di carriere dignitosa. Dal draft il formidabile difensore e stoppatore Hasheem Thabeet, che va ad unirsi ad altri giovani validi come Gasol jr., Gay, O.J. Mayo. Se Iverson mette il suo talento anche a servizio della squadra, possono arrivare degli insperati playoff.
8. Poco o niente di nuovo in casa Dallas Mavericks. Sempre lo stesso nucleo trainante, con Nowitzki prima punta e molti validi comprimari come Terry e Howard, e Jason Kidd a fine carriera. Sarà veramente dura per loro trovare le giuste motivazioni durante la lunga regoular season: ci può scappare la sorpresa.

- Le altre –
Golden State Warrios lotterà per un posto nelle otto fino alla fine. Il volubile coach Nelson si è attorniato di una miriade di giocatori adatti per il suo basket tutto corsa e contropiede. Stagione importante per le promesse Monta Ellis e Anthony Randolph, ma il settore lunghi è veramente deficitario.
Servirebbe un esorcista per i poveri Houston Rockets: hanno sempre avuto una squadra quasi da titolo negli ultimi anni, ma gli infortuni a raffica li hanno costretti alla resa. Partito Artest, McGrady svogliato e infortunato cronico, Yao Ming fuori per quasi tutta la stagione. Sarà dura.
Dopo aver giocato pesante gli anni passati per puntare all’anello, i Phoenix Suns si sono ritrovati scoperti e hanno dovuto iniziare una lunga ricostruzione. Sono arrivati qualche buon giovane, ma il resto della squadra è abbastanza datato. Steve Nash è ormai a fine carriera e Amar’e Stoudemire continua a non convincere fino in fondo. Playoffs difficili.
I Minnesota Timberwolfes continuano nella rivoluzione giovane del post-Garnett: hanno pescato bene al draft con l’esterno Flynn e aggiunto una altro giovane di belle speranze come il play Ramon Sessions che continua la sua crescita. Il vero punto di forza è sotto canestro, con il centro Al Jefferson pronto ad esplodere. In crescita, ma sarà dura ambire alla postseason.
Gli Oklahoma City Thunder stanno inziando a costruire qualcosa intorno alla stella Kevin Durant: il play Westbrook promette bene e dal draft è arrivato il numero 3 James Harden, una guardia molto fisica e già pronta per l’NBA. Per rinforzare il carente settore lunghi ecco il solido Krstic di ritorno dall’Europa. Per la postseason, vedi Minnesota.
I Los Angeles Clippers hanno scelto al numero uno del draft l’ala Blake Griffin, giocatore tecnico e potente ma troppo fragile dal punto di vista degli infortuni. Proprio il settore lunghi è il punto di forza della sqaudra (Camby e Kaman), ma le redini del gioco sono in mano al sopravvalutato Baron Davis, non certo un maestro nel far girare la squadra. Niente da fare per il postcampionato.
Per i Sacramento Kings si prospetta un altro anno negativo. Veramente povero il roster, con i punti di forza nell’esterno Kevin Martin e nel rookie Tyreke Evans. Ampio spazio per il mercato 2010, quest’anno è di transizione.

Mi scuso per l’eccessiva lunghezza che non sono riucito a ridurre, e aspettiamo impazienti klide che ci guiderà alla scoperta della Eastern Conference. Saluti.

Modificato da cianfa88 - 20/10/09, 15:32

 

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