Che sia la svolta del campionato, lo capiremo presto.
Qualcosa però, dopo le feste natalizie, sembra cambiato.
I fattori che mi inducono a dire ciò sono essenzialmente tre:
1) Philedelphia ha cominciato a vincerne più di una ogni 15
2) I Nets han dichiarato che non sono da titolo e che non lo vinceranno per anni
3) Golden State ha cominciato a perdere almeno una partita ogni 10
L'arrivo di Mike D'Antoni è uno dei primi tasselli dei nuovi 76ers, che con Colangelo a bordo sperano (grazie anche all'aiutino manageriale di Silver) di cominciare quantomeno a produrre giocatori appetibili per creare un roster decente nei prossimi anni. Così non si poteva proprio andare avanti.
Bargnani invece ha fatto i conti sbagliati quando ha pensato ad accettare la corte dei Nets; troppo bella NY, meglio restar qui.
Ora invece è tutto diverso: via il coach e tra non molto via i migliori pezzi per sperare con qualche miracolosa trade (al prossimo draft non avranno scelte da fare perchè le han cedute) di migliorare gioco e alchimia. Difficile ipotizzare un ritorno ai veri Nets prima di qualche annetto.
Golden State sta cominciando a tirare un po' il freno; è importante risparmiarsi e non far andare ancora a mille i suoi campioni. Ecco che prima Curry e poi Green (e prima di loro Thompson) hanno cominciato a restare fuori dai convocati. Facile ipotizzare che toccherà un po' a tutti fare "turnover" in vista dei playoff. Aprile è lontano per noi, ma non per chi progetta un double dal giorno dopo l'anello al dito.
Starei altre due ore a parlare di Kobe, della fantastica esperienza in quel di Londra per vedere Orlando-Toronto, del futuro del Gallo lontano da Denver e molto altro...ma il basket giocato chiama e non posso non rispondere.