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BAR FANTASPORTAL [stai nascondendo il titolo] Ultimo messaggio lazzaro 28/03 14:18 Bollettini: 0
Basket - NBA: le news

The Return of the King

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klide - 28/10/14, 14:28

Bentornata palla a spicchi. Bentornata NBA.

L'estate è passata velocemente, aiutata anche dai Mondiali spagnoli di Settembre che hanno fatto vedere quanto ancora sia distante il mondo Europeo da quello NBA. 12 giocatori della stessa nazione contro di loro non possono pensare di vincere giocando al meglio: devono sperare nella giornata storta avversaria.

Ad ogni modo, stanotte inizia una nuova stagione e gli argomenti non sono pochi, anzi.

Iniziamo con le novità: in primis l'abbandono quasi totale del nostro GM taus, il quale ha svolto un fantastico lavoro in sede di commento negli scorsi due anni. Lo ringraziamo di cuore per l'impegno e lo aspettiamo quando vuole a scrivere anche solo due righe. Il beniamino della folla (perché quando gli dicono di vergognarsi, sotto sotto sono dei complimenti) cianfa88 è alle prese con lo studio e forse tornerà a deliziarci con i suoi divertenti commenti nella stagione 2015-16. Lo aspettiamo a braccia aperte.

La nuova stagione è senza dubbio legata ai due avvenimenti più importanti dell'estate: il Draft delle stelle e "The decision 2" di LeBron James.

Un unico denominatore comune: i Cleveland Cavaliers

Avevano avuto fortuna a pescare il numero 1 al Draft nel 2013, quando presero Anthony Bennett con la speranza di aver trovato un lungo abile da poter affiancare a Varejao e continuare il processo di ricostruzione post-James che stentava a decollare.
Fallito su tutta la linea.
Problemi fisici e ambientali lo hanno relegato ai margini della rotazione e così il numero 1 è diventato un fantasma. Ma ai Cavaliers gira tutto bene.
Altro giro di Draft e....pam! altro numero uno da poter scegliere, stavolta in una nidiata di futuri campioni stile 2004. I Cavs annunciano David Blatt come head coach (vincitore dell'Eurolega con Maccabi) e chiamano Andrew Wiggins, uno dei più forti del lotto. Bruciato Jabari Parker, che si accaserà ai Bucks come da suo desiderio.
Si profila una nuova stagione con possibilità di crescita per i Cavs, quando dal nulla spunta un'idea....LeBron, perché non torni?

James è deluso dalla sconfitta di Miami contro San Antonio, sa che continuare a giocare con Wade e Bosh senza poter puntellare come si deve il roster potrebbe non bastare a vincere il terzo anello in 5 anni. Ecco quindi che si materializza in un paio di settimane la decisione: "torno a casa".

Stravolgimento totale nelle scelte di metà delle franchigie, che avevano adocchiato la possibilità di prendere lui, Anthony (rimasto a NY), Bosh (rimasto a Miami), Gasol(passato a Chicago) o Lowry (rimasto a Toronto).
Tutto stravolto. tutto cambiato. Cleveland decide subito di puntare al titolo nel giro di uno-due anni e data la presenza di un play con i controfiocchi (Irving), decidono di puntare tutto su uno dei preferiti di LBJ: Kevin Love.
Minnesota ci sta ma ad una condizione: ci date i numeri 1 al draft 2013 e 2014.
La dirigenza ci pensa e in 20 giorni decide: si fa.

I Twolves guadagno due future stelle e completano forse uno scambio che dovevano fare da tempo, i Cavs sono invece ormai pronti per una stagione da protagonisti.

E Miami? gli Heat hanno tenuto Bosh e Wade, firmato Deng da Cleveland (quasi a mo' di scambio) e inserito un rookie come Napier che forse potrà dare fiato a Chalmers, apparso spaventosamente involuto nelle Finals 2014. Probabile che arrivino avanti, nonostante il vuoto lasciato dal loro numero 6.

Ad Est c'era una volta Indiana come favorita principe a giocarsela per il titolo, ma la rottura alla gamba di George in nazionale e l'addio di Stephenson (andato ai rientranti Charlotte Hornets) hanno ridimensionato notevolmente la franchigia. Difficile fare meglio dell'anno scorso.
Chi potrebbe risorgere a questo punto è Chicago, che con il ritorno (secondo) di Rose e l'acquisto di Gasol (oltre la cacciata di Boozer) ha già fatto passi avanti. Se aggiungiamo la crescita di Butler in attacco e la presenza di un cecchino dei tre punti come il rookie McDermott, ecco che sarà facile vedere i Bulls nei primi posti per la stagione regolare.
Insieme a loro ci saranno probabilmente Toronto, che ha tenuto invariato il roster, Washington, che ha in Wall-Beal una coppia di guardie tra le più prolifiche ad Est e i Knicks, più per ristrutturazioni altrui che per meriti propri. Con l'arrivo di Phil Jackson in dirigenza e Fisher in panchina, si ci augura un miglioramento sensibile rispetto all'obrobrio della scorsa stagione.
Le altre sono tutte da scoprire: Charlotte ha un impianto collaudato e uno Stephenson in più nell'arco, Atlanta ha ritrovato Horford e poco altro, Brooklyn si è tolta quale contrattone ma sta cambiando molto il suo gioco e faticherà (almeno all'inizio). Chi non ho citato è perché si sta rifondando e al 90% sarò fuori dai giochi playoff. Sarà dura sceglierli quest'anno, a meno di miglioramenti superiori alle aspettative.

Pronostico Eastern Conference
1. Cleveland
2. Chicago
3. Miami
4. Toronto
5. Washington
6. New York
7. Charlotte
8. Indiana/Brooklyn


Dall'altra parte della costa c'è invece la solita bagarre: più talento, più organizzazione e processo di crescita avanzato rispetto ad Est.
Difficile però non trovare una favorita diversa dai San Antonio Spurs, campioni in carica. Coach Popovich e i suoi ragazzi hanno proprio voglia di dimostrare che possono arrivare a fare doppietta. Per farlo sicuramente dovrà far fronte a quel sistema di rotazione dei giocatori che gli ha permesso di arrivare alle Finals in condizioni ottimali con tutti i suoi uomini, da Duncan a Diaw, passando per Mills e Ginobili.
Dietro di loro c'è la ressa per stare davanti: i Clippers si sono rinforzati mentalmente dopo la cessione della società a Ballmer, i Thunder vogliono tornare alle Finals nonostante i guai fisici di Durant (motivo in più per far crescere Westbrook dal punto di vista mentale), Golden State è attesa alla prova della maturità, così come le rodate Houston e Portland. Tutte formazioni a cui manca un passo o due per diventare franchigie da titolo. Per ognuna di loro può essere la volta buona.
In seconda fascia ci sono le rinnovate Dallas (con Nowitzki sempre faro, ma con l'aggiunta di Parsons), New Orleans, che si candida ad un posto tra le migliori dopo i Mondiali giocati dal suo uomo-franchigia Davis, i Gallinari Boys di Denver e la certezza Memphis. A questi aggiungo Phoenix, che potrebbe fare quel passo in più per poter andare ai playoff. Sacramento, Jazz e Lakers sono ancora in cantiere. Soprattutto i gialloviola, che non hanno ancora ben capito come agire nei prossimi anni, visto che dopo un draft stellare e una serie di Free Agent a disposizione, hanno rivolto le attenzioni al modesto Boozer e poco più.

Pronostico Western Conference
1. San Antonio
2. L.A. Clippers
3. Golden State
4. Oklahoma City
5. Portland
6. New Orleans
7. Dallas
8. Denver

Ci sarebbe ancora tantissimo da scrivere (dei rookie e delle loro speranze, dei più migliorati e da chi ci si attende qualcosa in più dopo l'annata scorsa un po' deludente, etc...) ma il tempo stringe.

Facciamo parlare il parquet, per il resto ci sarà tempo nelle prossime settimane.

La caccia al titolo (il primo, ma significativo) di kobefree è aperta.Buona fortuna.

 

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