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Basket - NBA: le news

Ci Siamo...ad Ovest!

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klide - 28/10/13, 00:06

Pronti?
Sarà che quest'anno rientreranno tanti forti giocatori dopo infortuni più o meno seri (una lista in cui figurano gente come Rose, Rondo, Love, Bryant, Westbrook, Oden, Bynum e il nostro Gallinari), sarà che alcune squadre hanno più o meno dichiarato di voler fare tanking(ovvero quelle operazioni delle franchigie atte ad avere un monte salari basso, giocare con quattro scarsotti per arrivare ultimi e avere una chiamata alta al draft successivo, così da pescare tra i migliori rookie e far firmare qalche big), sta di fatto che sarà un 2013 "diesel", senza troppe aspettative e con l'idea di molti che Miami vincerà a mani basse il terzo titolo consecutivo prima di congedarsi alla folla.

Eh già, non è ancora cominciato il 2013/2014 che già si pensa al 2014/2015, annata che sembra produrrà un draft pieno zeppo di rookie destinati a fare la storia del giocattolo americano più bello e fruttuoso di sempre.

Se ad Est i favoriti restano tali, ad Ovest la Conference si è spaccata tra chi mira al titolo e chi mira al draft 2014.

1. OKLAHOMA CITY THUNDER
Durant e la sua squadra non possono non essere ancora una volta posti al di sopra di tutti nella caccia alla finale NBA. Westbrook ha tutta la stagione per riprendersi dall'infortunio al ginocchio e farsi valere ai playoff. Certo, la mancanza del sesto uomo (due anni fa Harden, lo scorso anno Martin, quest'anno il baby Lamb) fa pensare che vincere l'anello sarà davvero dura, ma le avversarie non sono così agguerrite come nelle altre stagioni, Houston a parte.
2. SAN ANTONIO SPURS
Come si fa a non metterli tra i favoriti? Non i numeri uno perchè hanno perso Neal e Blair, Duncan e Ginobili hanno un anno in più e Parker è satollo dopo il titolo di Campione d'Europa con la Francia. E' vero che l'arrivo di Belinelli potrebbe essere un aiuto molto più valido di Neal in difesa e quindi aumentare la solidità della squadra, ma è difficile pensare che arrivino nuovamente sani e freschi in finale NBA. Tutto ruoterà intorno alle condizioni di Duncan, Ginobili e alla crescita di Leonard, futuro della franchigia texana. La parola al parquet.
3. LOS ANGELES CLIPPERS
L'anno scorso i playoff avevano dimostrato come un solo uomo non può vincere contro una "squadra" (James a Cleveland??). Paul lo sa e quest'anno la dirigenza ha pensato bene di affiancargli non solo un JJ Redick che tanto bene ha fatto ai Magic, ma anche il talentuoso Dudley e un coach che dice tutto: Doc Rivers.
Se spiega a Griffin che non è solo un uomo da show-time e a DeAndre Jordan che può sfruttare il fisico e l'altezza anche per dominare il pitturato, potrebbero essere la squadra che andrà più avanti ad Ovest. Missione difficile ma non impossibile.
4. HOUSTON ROCKETS
Finalmente si sente a casa. Howard non ce la faceva più a sopportare il peso di essere ai Lakers oscurato dal personaggio Bryant. Ha deciso di lasciare tutti e accasarsi a Houston, che gli ha fatto un'offerta irrinunciabile: faro del team insieme al "Barba" Harden, sorretto dalle invenzioni di Lin e dall'atleticità di Parsons e Motiejunas. Asik si arrabbia perchè gli soffia il posto? Il coach pensa bene di far giocare il numero 12 come quattro e la preseason apre nuovi scenari, anche dal punto di vista tattico. Sarà la volta buona per i Rockets?
5. GOLDEN STATE WARRIORS
Spiace dirlo, ma da quando Don Nelson non è più in orbita Warriors, le cose stanno girando sempre meglio. Prima anni bui di transizione, ora progetti mirati e crescita costante. David Lee e Andrew Bogut non solo hanno trovato la loro dimensione insieme a quel funambolo pazzo di Curry, ma le sorprese Barnes e Thompson sono un anno più esperte e avranno in più un uomo importantissimo in difesa come Iguodala. Insomma, se l'anno scorso solo San Antonio le ha fermate, quest'anno sarà dura passare da Oakland.
6. MINNESOTA TIMBERWOLVES
I tanti "se" di questa squadra minano le loro ambizioni. SE Rubio sta bene, SE Love regge tutta la stagione, SE Martin giocherà da vero sesto uomo, SE Vucevic diventerà davvero devastante sotto canestro, SE Budinger maturerà completamente....allora Minnesota avrà chance di secondo turno, altrimenti sarà un fluttuare tra le ultime posizioni playoff sperando in qualche periodo di grazia dei suoi big.
7. MEMPHIS GRIZZLIES
Mike Miller e Kosta Koufos a dar sostegno a Allen e Gasol. Basterà per provare a raggiungere le finali NBA come lo scorso anno? Dubito, ma visto le rivoluzioni da parte di molte franchigie, siamo dell'idea che difficilmente Memphis uscirà dai playoff
8. LOS ANGELES LAKERS
Non spendere. Questo il diktat dirigenziale che ha mosso la campagna acquisti dei Lakers; troppe variabili impazzite hanno condizionato l'estate dei gialloviola per programmare a dovere questa stagione. Meglio attendere l'anno prossimo consapevoli che Bryant sarà ristabilito al punto tale da capire se potrà essere riconfermato, altri Big si svincoleranno e potranno scegliere LA ma soprattutto la possibilità (non così remota) che si faccia una stagione talmente condizionata da problemi e infortuni che si arrivi ad avere una chiamata bassa al prossimo draft. Non so se abbiano venduto o meno i diritti a qualche franchigia, ma non ci vorrà molto ai dirigenti californiani per risolvere questo problema.
Nell'attesa, quest'anno vivrà degli sprazzi di classe di Gasol, Nash e Young. Bryant non appena tornerà in forma farà vedere di che pasta è fatto, ma l'ottavo posto se lo dovranno sudare comunque.

Per quanto concerne le altre franchigie, forse le uniche due che possono aspirare ai playoff sono Dallas e Denver; la prima perchè Dirk non è ancora finito e Blair-Ellis sono buoni giocatori, la seconda perchè ha rivoluzionato tanto ma con un Gallinari a posto può dire la sua (Faried è un potenziale All-Star) insieme a Lawson e JJ Hickson.

Portland, Phoenix, Utah, New Orleans e Sacramento meritano un discorso a parte. Inutile che prendano in giro: queste squadre hanno più o meno velatamente fatto tanking, ovvero operazioni volte ad avere scelte in più al primo giro e prendersi uno o più rookie nel prossimo ricchissimo draft. Phoenix e Utah le più sfacciate, mentre le altre sperano di restare nelle posizioni di rincalzo ed avere una buona chiamata da poter sfruttare per prendere un buon rookie e chiamare qualche big nella propria città. Certo, pensare ad un LeBron James a Phoenix o Utah mi pare difficile, ma in questo pazzo mondo dell'NBA tutto può succedere. Probabile che New Orleans migliori al punto tale da ingolosire qualche giocatore forte, così come Portland potrebbe essere una meta apprezzata vista la presenza di un play talentuoso come Lillard.

In attesa che inizi finalmente la stagione, vi saluto e vi rimando alle prime scelte di Martedì.

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