C'è chi vince (uno) e chi no (tanti)
ibarronda - 24/09/12, 13:24
E' chiaramente più facile parlare di tanti che di uno, quindi lascio l'uno a qualcun'altro e io mi occupo degli altri. E lo faccio senza autorizzazioni ma con un chiaro motivo.
Parliamo dunque dei tanti altri che non possono gioire, o lo fanno solo in maniera sommessa e umile, o, meglio, per solidarietà, cominciando da chi in passato vinceva eccome ma oggi si accontenta dell'argento come nell'82 il suo Greg (ma se tanto mi dà tanto l'anno prossimo sarà quello bbuono). Ha lo spagnolo giusto, come tanti altri dietro di lui, e un portoghese buono quanto basta e meglio dello slovacco tanto scelto quanto stanco in questo finale di stagione.
Per niente stanco, malgrado l'età, è invece il bronzo ex-granata orgoglioso di entrambi i colori; forma spettacolare, colori molto eleganti e sorriso smagliante sul podio a sbeffeggiare i 4 copioni e i 3 invertiti (in quanto a scelte e basta, forse) che non rischiano e quindi, come da proverbio, rosicano.
A proposito di vecchiaia e di forma smagliante, i cartelli indicano questa volta al pìtòro il vincitore e lo spagnolo giusti, ma lo ingannano con il norvegese sbagliato. Deja vù, ca va.
C'è poi una sequela di australiani, molto down e abbastanza under a questo giro, prima di arrivare a vecchi volponi emicranici e diabolici, rispettivamente, che colgono oro e argento ma invertono i metalli e perdono il bronzo per strada.
Si corre(y) a chiudere le accoppiate primo-terzo con un altro gruppetto di scelte sbagliate (non è che Kolo può sempre emergere dal fango solo in occasione dei mondiali, l'unico era Freire e ormai è vecchio anche lui per questo) e soprattutto pro-italiote traditrici in questa fattispecie.
Ancor più in basso, molti presunti fenomeni che sbagliano l'appuntamento che conta: mankino ha il norvegese buono, ma il belga sbagliato e sprofonda in terza cifra; bambolotto gigia dà fiducia all'ispanico sbagliato e in una mediocrità assoluta va quasi a chiudere la classifica non ci fossero altri mostri (sicuro) sacri (boh) del calibro di Zenon (chapeaux alla scelta del nome della squadra, meno a quelle della gara) malicco, del capellone ale ma v, e dei non più di primissimo pelo stefano, capelli (di ale ma v) e sprugolo (Bevolcic è sempre pieno di informazioni riservate quindi non posso citarlo).
Il bronzo (UCI) ha un solo raggio illuminante nel vincitore, ma poi rimane accecato dal raggio stesso e cicca mestamente oltre il 30esimo (giusto dietro a quello che gli sta dietro in UCI) ma poco davanti a uno che dietro non vorresti avere mai.
Lodi a chi vince verrano da altri, io non me ne occupo, ci mancherebbe, son mica così egocentrico e arrogante.
Evvai di vendemmia tardiva, forse, prima o poi.
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