Mou, Lampard, Pellè e Balo
sprugola - 06/10/14, 13:55
Siamo già alla settima di campionato e ancora su questa pagina non abbiamo letto nulla riguardo la nuova stagione di Premierleague.
Non abbiamo letto che il Chelsea di Mourinho vuole ammazzare il campionato e che dopo la vittoria sui Gunners ora il vantaggio sulla seconda è salito a +5.
Non abbiamo letto che il match più difficile della capolista fino ad oggi è stato quello pareggiato sul campo del City dove dopo aver subito per gran parte del match con la solita tattica un po' troppo attendista dello Special One, il Chelsea riusciva a passare sorprendentemente in vantaggio in contropiede. A questo punto accade una cosa che rimarrà nella storia del calcio inglese, Frank Lampard segna un gol al "suo" Chelsea. L'idolo dei blues passato clamorosamente questa estate al Man City segna uno dei più dolorosi gol dell'ex della storia e a fine partita va anche a prendersi gli applausi sotto il settore dei suoi ex tifosi.
Non abbiamo nemmeno letto una riga di tributo per un certo Graziano Pellè, nuovo idolo dei Saints, portato in riva alla Manica dal suo mentore Ronald Koeman (questo nome mi fa sempre male al cuore ogni volta che lo sento, pensate un po' che fitta sto provando a doverlo addirittura scrivere, rif. finale Coppa Campioni 1992). Dicevamo Pellè, una ventina di presenze in serie A con un solo misero gol al'attivo, nell'estate del 2012 approda al Feyenoord e lì letteralmente esplode segnando in due campionati 50 reti in 57 match. Il tecnico ingaggiato dal Southampton decide di portarlo con sè e inaspettatamente il bomber sta mantenendo la stessa paurosa media di realizzazioni anche nel ben più difficile campionato inglese portando la sua squadra all'attuale terzo posto e conquistando pure la fiducia del CT Conte che lo ha convocato per la prima volta proprio in questi giorni.
E infine non abbiamo nemmeno letto del nuovo taglio di capelli di Balotelli, per fortuna, e del fatto che la sua seconda avventura inglese stia ancora faticando a prendere quota. Da notare che difficilmente Super Mario, da molti giudicato il miglior calciatore italiano di questi ultimi anni, riesce a trovare posto fra i titolari e questo non è un bel segnale.
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