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Tennis - Circuito maschile ATP: le news

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sprugola - 31/01/22, 14:45

passare sotto silenzio quello che è successo a Melbourne quest'anno.
Partendo dal caso Djokovic, o Djokovid come lo chiamano i suoi detrattori, che ha tenuto col fiato sospeso gli appassionati di tutto il mondo e che si è concluso con una prova di forza del governo federale australiano che senza remore lo ha espulso alla vigilia del torneo.
Proseguendo poi con le imprese degli azzurri, in 4 sono approdati ai quarti di finale, due in singolare e due in doppio, come ben sapete solo uno si è spinto fino alla semifinale segnando un nuovo record nazionale della sua sempre più mirabolante carriera. Ovviamente si tratta di Matteo Berrettini, e lo scrivo solo per chi sia capitato per caso su queste pagine perchè gli utenti di FS non avevano bisogno di questa precisazione.
Due settimane di gran tennis che si sono concluse in un crescendo con le vittorie "casalinghe" del duo Kyrgios-Kokkinakis e della numero 1 femminile Barty prima del gran finale di ieri.
Premessa, io tifo per Medvedev, per due o tre ragioni che non vado ad elencare, e sono rimasto davvero deluso dall'epilogo del match, a maggior ragione dovrete apprezzare il mio sforzo nello scrivere queste righe.
Il nostro Berrettini dopo la sconfitta in semifinale ha dichiarato "Non sono stato al suo livello di intensità mentale".
Caro Matteo, l'intensità mentale, la forza di volontà, la lucidità, l'autocontrollo del tuo avversario (e potremmo aggiungere tanti altri elementi alla lista) non ce l'ha nessuno al mondo. Nemmeno gli altri due aspiranti GOAT, di certo non Roger che molte volte ha perso partite già vinte e spesso non ha mostrato la freddezza sufficiente per chiudere il match nel momento favorevole (la ferita sanguina ancora da Wimbledon 2019), e neanche Nole che, sebbene sia in grado di fornire prestazioni memorabili, nel curriculum presenta anche alcune macchie belle vistose dovute in gran parte ad un self-control non impeccabile.
Lui invece è un distillato di concentrazione mentale al 100%, tutto quello che fa durante il match (e forse anche fuori) è un esercizio per mantenerla su quel livello: i suoi rituali, i suoi sguardi, il suo autocontrollo anche dopo gli errori più grossolani, perchè anche lui sbaglia e nei primi due set ieri ha sbagliato molto. Ha avuto anche l'intelligenza e l'umiltà di modificare il suo gioco nel corso degli anni, si è tolto di dosso quel preconcetto di giocatore "muscolare" diventando il miglior stratega del circuito, capace di restare in trincea per due ore, aspettare che la tempesta sia calata e poi leggere il momento per sferrare il colpo. Senza mai darsi per vinto, nemmeno quella volta che si è trovato sul 2-6 6-7 2-3 0-40 in finale a Melbourne.
Ah, dimenticavo, per quelli che sono capitati qui per caso, si stava parlando di RAFAEL NADAL che ieri ha vinto il suo 21° titolo del Grand Slam uguagliando così Lendl, McEnroe e Becker (e si intende la somma dei loro titoli ovviamente)

 

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