Niente da fare,ma grazie lo stesso
klide - 02/07/12, 14:53
il vestito da SuperMario non è bastato.
Il biscotto abbiamo superato,
il cucchiaio abbiamo regalato,
i crauti abbiamo mangiato,
ma il trofeo in Spagna è atterrato.
Peccato, avevo in mente da tempo questa rima con un finale diverso, ma pazienza.
La rabbia mista alla delusione mitigata dalla consapevolezza; questi tre stati d'animo credo riassumano la quasi totalità delle persone in tv ieri sera, più quelli nelle piazze.
Perché ci credevamo. C'eravamo abituati a vedere questi ragazzi stupire partita dopo partita per spirito di squadra e sacrificio, compattezza e unione di intenti. Tutte qualità che la formazione di Prandelli ha dovuto ricostruire da zero dopo il disastroso Lippi-bis.
E la qualità tecnica? beh, c'era anche quella, ma non era al pari di Germania o Spagna. Eppure i crucchi li abbiamo battuti, la Spagna no.
Perchè?
Tanti i motivi, tante le attenuanti e le "colpe". Ma di una cosa si era certi: nessuno si aspettava di vedere la finale di Kiev cantando l'inno di Mameli.
Invece abbiamo cominciato bene domando la Spagna, cedendo fisicamente alla Croazia ma guadagnando un punto e vincendo senza strafare contro il Trap. Poi arriva il capolavoro di intensità e gioco contro gli Inglesi, che però è l'inizio dei nostri problemi: stanchezza, crampi, infortuni ci lasciano i titolari stanchi e le riserve (non all'altezza?) non sfruttate, Diamanti e Di Natale esclusi. Si doveva chiudere prima ed invece si arriva ai penalty. Tocca poi alla Germania e qui la differenza la fa il minuto del primo gol di Balotelli; segnare a metà del primo tempo e raddoppiare subito dopo ci permettere di tirare fuori l'orgoglio e tenere fino alla fine, non senza soffrire e perdere energie.
Affrontare la Spagna con in campo 3 acciaccati e 8 stanchi, si rileva un ostacolo troppo grosso da superare. Aggiungiamo i 5 problemi fisici accusati dai giocatori e i soli 3 cambi a disposizione, e capisci che proprio questa coppa non ci ama.
Gli spagnoli giocano anche gli ultimi minuti a mille pur con un uomo in più (non espulso, ma infortunato), girando il coltello nella piaga. Come dire "non vi abbiamo biscottato, ma vi abbiamo matato"
A Malik e alla sua scelta spagnola i nostri più vivi complimenti, perché la vera scelta da campione è stata l'Italia in semifinale. Onore a marti che ci ha creduto con gli Azzurri. Noi ritroviamo un po' di orgoglio nazionale e un futuro calcistico un pochino più roseo. Basterà per rialzarci da questi anni di crisi?
Speriamo di parlarne ancora tra quattro anni in terra francese
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