Elezioni
uopaz - 26/02/13, 15:13
Trascorre rispettosamente in silenzio la settimana che precede le elezioni, ma ora è tempo di commenti.
Certo, manca ancora il risultato dell’interregionale Bologna-Fiorentina, ma tutt’al più può venir modificata la terza forza che, in caso di affermazione del Popolo Viola, verrebbe ad essere Gremond a discapito di Ostin.
La maggioranza degli elettori si affida a scelte populiste come Lazio e Juventus ma alla fine risultano entrambe vincenti, cumulando, tra l’altro, oltre il 50% delle preferenze e conquistando di conseguenza i tre punti del premio di maggioranza.
In mezzo ai due titani c’è, appunto, la Viola, ma ancora non è chiaro se vincerà, perderà o, addirittura, pareggerà.
Le scelte cosiddette minori per lo più risultano perdenti con qualche rara eccezione ma in ogni caso non spostano gli equilibri dell'alta classifica.
Le prime due della classe sembrano andare a braccetto, forse ispirate da MANKANA, e anche questo rende sempre più ingovernabile la nostra Serie A.
A questo punto, è anche possibile che AntiTeam fraintenda il senso di “semestre bianco” e pretenda di rigiocare già mercoledì, senza tener conto del recupero di stasera e dell’anticipo di venerdì prossimo (Napoli-Juventus, mica noccioline!).
Del resto, sprugola potrebbe anche decidere di dimettersi e lasciare il compito a cirello e Gremond di formare un nuovo regolamento della Serie A, magari all’argentina, in modo tale che chi vince il girone di andata vince tutto e poi per il girone di ritorno si riparte tutti da zero, ma senza sbarramento.
Tutto questo sempre se cirello non si allea con kikar e decidono di fare le stesse scelte da qui fino alla fine, salvo poi accorgersi che non possono a causa del calendario (anche se quello di entrambi è bianconero), litigare e lasciare il campo ad Ostin, ma solo di notte.
Del resto, è anche vero che se in una Serie A che soffre di sindrome bipolare si vota in 157 (comunque in calo rispetto alle votazioni di fine agosto), non è facile prevalere ed è comunque normale che regni l’incertezza.
Concludendo, se è vero che la Serie A è ingovernabile ed è divertente constatare che anche una piccola comunità come questa rappresenta piuttosto correttamente un pluralismo estremamente particolareggiato, è un po’ meno divertente osservare che spesso l’espressione della democrazia non deriva da logiche informate alla razionalità e alla conoscenza (di regole e programmi), ma da sensazioni e considerazioni figlie dell’emozione non mediata.
Insomma, tifo.
Ecco perché ha vinto Mengoni!
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